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In estate o in inverno, le principesse sono persone come tutti noi

di Guendalina Blabla

Ho una data cerchiata in rosso nel calendario: il 28 giugno. Ovvero il giorno in cui chiude l’asilo di mia nipote per le vacanze estive. L’ultimo in cui devo andare a prenderla e tenerla fino a che mio figlio o sua moglie non passano, dopo il lavoro. Non che mi dispiaccia stare con Alice, tutt’altro, è solo che credevo di essere andata in pensione tre anni fa e mi sono invece ritrovata un lavoro part-time senza averlo programmato.

Ma quest’anno mi voglio godere le ferie (se così posso chiamarle). Ho preso in affitto un appartamento al mare e ci trascino Igor a forza. Lui è qui vicino a me, mi guarda scrivere e fissare il calendario. Ogni tanto sbuffa e poi si rimette a leggere il giornale. Lo so perché lo fa, lui al mare non ci vuole venire. Una volta lì, però, non vorrebbe più tornare a casa, ve lo assicuro. Dopo quarantuno anni di matrimonio ormai posso dire di conoscerlo.

Per il momento, comunque, Alice è di là che gioca e tra poco dovrò andare da lei, non voglio che rimanga sola troppo tempo, non so cosa potrebbe combinare. Farò quello che facciamo di solito: le leggo libri, l’accompagno dalle sue amiche, soprattutto da Giulia, che abita di fronte a noi, o guardiamo insieme la tv. Negli ultimi mesi, poi, le è presa la fissa di giocare alle principesse. Beata gioventù, quanta energia che ha.

Il babbo di Laura

A proposito di principesse, un paio di settimane fa Alice mi viene incontro tutta sconvolta e mi parla di un libro: Ma le principesse fanno le puzzette? di Ilan Brenman, con i disegni di Ionit Zilberman. L’ho cercato e pure comprato. Mi piace proprio. Anche a mia nipote, ma non la prima volta. “Nonna” mi ha detto quando sono andata a prenderla, “oggi la maestra Sara ci ha raccontato il segreto del babbo di Laura.

La cosa, capite, mi ha un po’ spaventata lì per lì. “Che cosa ti ha raccontato, amore?

Lei mi si è avvicinata tanta da parlare sottovoce. “È un segreto ma a te lo posso dire. Lo sai che anche le principesse fanno le puzzette?

Io non sapevo se ridere o preoccuparmi. Mi è uscita una cosa a metà. “Chi è il babbo di Laura?

Quello della storia che la maestra Sara mi ha letto.

Il libro, se mai lo voleste comprare, è edito da Gallucci, con la traduzione di Daniele Petruccioli. Io lo consiglio. Igor più di me, gli è piaciuto a tal punto che quando abbiamo Alice a casa, mi fa continuamente: “Le leggi il libro delle puzzette?” e poi ride.

Biancaneve e i sette nani

In realtà non dice puzzette, ma siccome sono una signora di una certa età non ripeterò le sue parole. Come mai, secondo voi, gli uomini amano tanto le volgarità? Davvero non lo so, e sarei curiosa di sapere cosa ne pensate. Se avete idee, fatemele sapere, mi raccomando.

Il libro, comunque, ha la copertina rosa e una bambina con il volto birichino (Laura) come protagonista – e questo mette subito di buon umore – ma sono diverse le cose che colpiscono.

Sì, Igor, sto scrivendo del libro delle puzzette.” Scusate, ma non l’ho mai visto così eccitato per un libro di Alice. Fa un sì soddisfatto con la testa e mi lascia in pace, speriamo.

Dove ero rimasta? Ah sì, alle cose che colpiscono. Anzitutto il fatto che racconti del rapporto tra padre e figlia. Di solito ci sono i genitori punto e basta, al massimo la mamma. Ma in questo libro è il papà il vero protagonista. Sarò di parte, perché ho un figlio e non una figlia, ma mi piace pensare che Alice possa istaurare con lui un rapporto speciale. Quello che a me è mancato che anche Igor e Gianluca, a quell’età, non hanno mai avuto. Salvo poi ritrovarsi da più grandicelli, parlando di pallone, di donne e di lavoro.

Laura, la protagonista

L’altra cosa che colpisce, poi, sono i tanti livelli che questo libro sembra avere. È come una grande cipolla, dopo uno strato ce n’è sempre un altro. Capite cosa voglio dire? La storia di per sé è semplice: Laura, la bambina protagonista della storia, è sconvolta perché i suoi amici le hanno detto che le principesse fanno le puzzette e lei non ci vuole credere, così chiede al padre. Lui glielo conferma e per convincerla le racconta una versione – diciamo inedita – di Cenerentola, Biancaneve e della Sirenetta.

Lì per lì, la prima volta che l’ha sentita raccontare, Alice è rimasta un po’ spiazzata, proprio come la protagonista, ma poi vedo che si diverte. Secondo me le fa bene. L’aiuta a non sentirsi troppo sotto pressione. Se anche le principesse fanno le puzzette, in fondo, cosa importa se lei non è perfetta?

Da quello che mi ha raccontato, però, quelli che si divertono di più sono i maschietti, che hanno la scusa per prendere in giro le femminucce. “Giovanni mi dice che sono puzzettona come la Sirenetta” mi ha detto Alice proprio ieri. C’era rimasta male, poverina.

E tu che gli hai risposto?

Che puzzettone è lui”. Occhio per occhio, dente per dente. Forse non c’è rimasta così male quanto temessi.

Devo dire, e lo ammetto controvoglia, che alla fine è un libro che piace anche a noi adulti. Ci fa vedere le cose per come stanno. Senza ipocrisia. Certo, non dico che sia un bene essere maleducati, ma è inutile negare che anche le bambine, le ragazze e persino le donne soffrono di diarrea, qualche volta si scaccolano o dicono parolacce. Anche se non dovrebbero.

Cenerentola

L’altra mattina Veronica, mia nuora, si lamentava che Alice – che ha solo quattro anni – tutte le mattine le fa tirar su i capelli, vuole mettersi solo alcuni vestiti e le scarpe che piacciono tanto alle sue amiche… insomma, Alice è un po’ principessina anche lei, ormai, e non penso che le faccia male sapere che, sempre senza esagerare, può persino fare le puzzette. Forse l’aiuterà a prendersi un po’ meno sul serio.

E poi fa ridere” chiosa Igor. “A me fa proprio ridere.

E poi fa ridere” confermo.

Adesso vi saluto che vado da mia nipote a giocare, me la voglio godere in questi ultimi giorni. Lo faccio ricordandovi che, per quanto non ci piaccia, siamo tutti nati con i piedi piatti.

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